Il concetto di “Utopia” esiste da quando esiste l’uomo. L’idea di creare un “modello ideale“, un mondo buono, giusto, leale, equo e solidale è sempre stata nella mente di grandi pensatori, artisti e scrittori.
Dalla “Repubblica” di Platone a”L’Isola” ed a “Il Mondo Nuovo” di Aldous Huxley. Dalla comunità bucolica di artisti ad Arles, sognata da Vincent van Gogh, alla Thaiti di Paul Gauguin. Passando per un caposaldo del genere, che non si può non citare: la città di “Utopia” di Thomas Moore.
“Utopia” è il titolo del nuovo progetto fotografico della giovane e brava artista Maren Klemp.
Una serie fotografica che si interroga sui diritti e sulle possibilità della donna, e, in senso lato, sulla necessità di pari opportunità per tutto il genere umano. Sempre, comunque e dovunque.
Le 11 foto ritraggono una bamina nelle vesti di esploratrice, boxer, scenziata, medico… Tutti quei mestieri che, per un motivo o per un altro, nella storia, sono stati appannaggio quasi esclusivo degli uomini.
Come Maren Klemp dice nello statement del progetto: “Crescendo negli anni ’90 non ho mai provato limitazioni a causa del mio genere. Davo per scontato che potessi essere qualsiasi cosa volessi. Soltanto quando sono cresciuta ho realizzato che non ho davvero le stesse possibiltà degli uomini. Questo mi ha reso consapevole delle donne del passato e dei loro limitati diritti e possibilità“.
La fotografa immagina allora quello che sarebbe potuto succedere se, anche nei secoli passati, alle donne fossero state aperte le stesse possibilità degli uomini.
Maren Klemp – Utopia: lo stile
Stilisticamente Maren Klemp ci riporta agli albori della fotografia: un bello stile “antico“, che riprende i ritratti ufficiali di un secolo e mezzo fa.
E che ha, come riferimento più antico, i ritratti delle grandi personalità, almeno dal Rinascimento in poi. La figura seria dei personaggi (forse troppo spesso degli uomini, potrebbe pensare giustamente la Klemp) era affiancata dagli strumenti del suo mestiere. Lo status sociale e l’importanza di questi uomini per la collettività erano quindi inequivocabili.
Per citarne qualcuno, basta pensare alle figure ed agli oggetti di “Gli Ambasciatori” di Hans Holbein il Giovane (1533). Oppure al ritratto dell’architetto Jacopo Sansovino di Tintoretto (1566), che tiene un compasso in mano, per sottolineare la sua importante professione.
Uno stile neo-antico, che dà risultati visivi molto belli. Inquadratura semplice e diretta, colori desaturati, dalla dominante scura, rossa, marrone, blu.
È relativamente “facile” digerire queste foto. Comprenderne la bellezza. In qualche modo sembrano “già viste“, e quindi già introiettate dal cervello e dal gusto. E questo è, senza dubbio, un pregio delle opere.
È un progetto che ha delle analogie formali nella fotografia contemporanea. Basti pensare alle opere di un’altra giovane fotografa, l’argentina Romina Ressia, della quale abbiamo già parlato, e che, nei suoi scatti, ha mostrato un interessante ibrido tra l’antichità e la contemporaneità.
Maren Klemp – Utopia: l’inclinazione verso il Futuro, (ri-)pensando al Passato
Le foto di Maren Klemp sono un rimando concreto al passato, ma si arricchiscono di interessanti stimoli concettuali. Inducono alla riflessione. Come fa la buona arte.
Il passato, certamente, non si può cambiare. Allora queste fotografie si dimostrano rivolte al futuro.
I giudizi sul passato sono sempre ambigui, perché non è mai facile (se non impossibile) giudicare ciò che non abbiamo potuto realmente vivere. Ciò di cui non abbiamo avuto esperienza diretta.
Ma il futuro è sempre da costruire. E la speranza è quella di costruirlo per il meglio. Per lo meno bisogna partire con le migliori intenzioni.
Ecco perché, un aspetto tra i più interessanti del progetto fotografico, è quello di aver coinvolto sua figlia nel progetto.
La bambina, di 7 anni, impersona i personaggi degli scatti, e, come dice la stessa Maren Klemp: “È stata un’esperienza educativa per lei. Abbiamo parlato di come le donne sono state, e tuttora sono, trattate in modo diverso dagli uomini. Ci siamo fatti venire le idee assieme e lei è la modella per tutte le foto“.
Un’altra “Utopia“, dunque. Con la genuina speranza, che non deve mancare mai, di dare un segnale di riflessione verso il futuro.
Testo di Domenico Fallacara | the PhotoPhore
Discover: www.marenklempart.com