Manomettere la storia; sospenderla e sovvertirla. Modificarne i connotati, solleticando l’ancestrale desiderio di avere potere sul tempo. L’artista austriaco Markus Schinwald reinterpreta il passato attraverso processi di addizione e sottrazione.
Protagonista di una personale presso gli spazi della Fondazione Coppola di Vicenza dall’11 ottobre 2020 al 27 febbraio 2021, la mostra “Misfits” ripercorre il corpus eterogeneo dell’arte di Schinwald attraverso dipinti, installazioni e opere video.
Articolato nei cinque livelli del Torrione, il percorso espositivo, specificatamente pensato da Schinwald per aderire all’architettura che lo ospita, testimonia l’approccio irriverente dell’artista al passato e alla tradizione.
I dipinti in mostra, paradigmatici della sua produzione, consistono in ritratti ottocenteschi di personaggi aristocratici che Schinwald altera attraverso l’inserimento di elementi stranianti come protesi, maschere, cancellature o escrescenze.
Questo giocare con il passato, questo modificarlo, porta a strane coincidenze che trasformano a volte le opere in “oracoli”: nei dipinti “Laura” del 2009 e “Katja” del 2016, le protagoniste indossano maschere e accessori per respirare che oggi ci appaiono più che attuali.
Nei ritratti manomessi, spesso i protagonisti sembrano costretti in pose disagevoli da accessori inquietanti: come se Schinwald rendesse manifesto un certo disagio dei soggetti nel rispettare i ruoli e canoni borghesi ai quali erano sottoposti; o come se ironicamente sbeffeggiasse un mondo ed un’epoca fortemente ancorati a principi di tradizione ed immobilità.
Questa “battaglia” all’immobilismo della storia, si manifesta anche attraverso le opere di “Monuments Series” collocate al quinto livello della sede espositiva: una serie di stampe in cui l’artista ha cancellato monumenti e statue, lasciando solo piedistalli vuoti al centro della scena. Anche questa operazione, risalente al 2009, risuona oggi carica di nuovi significanti: basti pensare alle proteste di qualche mese fa che invitavano a ripensare il ruolo e la legittimità dei monumenti dedicati a figure storiche ambigue.
Il ripensamento della storia, la modifica della realtà “a ritroso”, è sicuramente un percorso scivoloso nel quale addentrarsi, non sempre in grado di rimanere nei confini dell’onestà intellettuale. Ma quello che Schinwald fa con le sue opere è creare dei nessi, volontari o involontari, che ci invitano a riflettere su ciò che è dato per scontato perché sacralizzato dal passare del tempo.
La mostra si conclude con una serie di sculture composte a partire dall’assemblaggio di gambe di tavoli in stile Chippendale, allestite nell’osservatorio del Torrione. Le gambe dei tavoli, espropriate della loro funzione originaria, prendono vita in un insieme di creature vagamente antropomorfe ed inquietanti che popolano la verticalità dell’edificio.
Il lavoro artistico di Schinwald, ospitato alla Fondazione Coppola con la mostra “Misfits”, rende manifesto con irriverente efficacia che la storia, anche quella passata, non è mai immobile.
Prima immagine: Markus Schinwald, Jade, 2009, oil on canvas | Courtesy of the artist and Fondazione Coppola | Photo by the PhotoPhore
Markus Schinwald – Misfits
a cura di Davide Ferri
11.10.2020 – 27.02.2021