“Eretico/Ieratico” è la nuova mostra di Saturno Buttò, curata da Adolfina de Stefani e Luciana Zabarella. La mostra, organizzata da “Visioni Altre”, si è aperta il 6 ottobre e durerà fino al 21 ottobre.
La location della mostra è l’Oratorio di Santa Maria Assunta a Spinea (vicino Venezia), una chiesa sconsacrata ora utilizzata per ospitare mostre ed attività culturali. È una location assolutamente perfetta e, per il possibile, potrebbe (e dovrebbe) essere considerata come parte integrante della mostra stessa.
Noi di the PhotoPhore eravamo all’opening e siamo felici di potervene parlare!
– Saturno Buttò: “Eretico/Ieratico” – Il doppio tema
L’intero significato della mostra sta precisamente nella dicotomia tra i due termini scelti saggiamente come titolo: “Ieratico” ed “Eretico“.
IERATICO, dal greco ἱερός, che vuol dire “sacro“: improntato ad un senso greve e solenne di sacralità o devozione; ad una compostezza sacerdotale, solenne.
ERETICO, dal greco αἱρετικός, che vuol dire “who chooses“: chi, in politica, religione o altro, nel modo di pensare e di giudicare, diverge dalle opininioni comuni o da quelle accolte dal gruppo di cui fa parte.
Ecco come in due parole contrapposte, si può descrivere l’Arte di Saturno Buttò. Molti dei temi cardini della sua arte si possono ritrovare nelle “aree semantiche” di queste due “parole chiave“.
– Saturno Buttò: “Eretico/Ieratico” – Il tema “Ieratico”
Con il termine “ieratico” si fa riferimento alla “sfera religiosa“. In particolare alla religione Cristiana e Cattolica.
Del campo semantico dello “ieratico” e del “religioso“, Saturno Buttò distilla 3 aspetti fondamentali:
1. La centralità della figura Umana.
Tutta l’Arte Cristiana creata nella storia si basa sulla presenza della figura dell’uomo. Lo stesso Dio dei Cristiani è rappresentato come un Essere Umano. Così come Gesù, i Santi, la Madonna. Così come gli Angeli, salvatori dell’uomo. E così anche i Demoni, tentatori e che portano alla dannazione.
2. La gestualità delle figure.
Esiste un ampio “codice” che racchiude le “posizioni” delle figure nei quadri a carattere sacro.
Non si tratta di regole assolute, ovviamente. Sono “gesti” che ricorrono spessissimo nella rappresentazione visiva dei personaggi, e che hanno finito per caratterizzarli a livello iconografico in modo molto focalizzato.
Saturno Buttò riprende queste “pose“ classiche, come le mani giunte in preghiera, i personaggi inginocchiati in atto di penitenza e così via, e le rielabora inserendole nei suoi dipinti.
3. Il terzo aspetto fondamentale che deriva dall’Arte Sacra è la tecnica pittorica.
I dipinti di Saturno Buttò sono delle vere e proprie “opere d’arte vecchio stile“.
Niente collage, niente rielaborazioni al computer, niente fotografia… Le opere sono fatte nello stesso modo in cui avrebbero potuto farle i grandi maestri italiani ed europei del periodo Gotico, Rinascimentale e Barocco: Olio su tavola. Non tele, ma tavole di legno, come agli albori della pittura occidentale.
Con una precisione, una dovizia di particolari e una cura di ogni singolo dettaglio dei quali un qualunque “artista vero“ di 4-5-6 secoli fa avrebbe potuto andare fiero.
Niente meno del lavoro di artisti come Rogier van der Weyden, Jan van Eyck, Leonardo da Vinci o Caravaggio.
Non stiamo parlando dell’opera d’arte in sé, che può piacere, come nel mio caso, o meno. Si parla della tecnica. Una tecnica assolutamente magistrale.
– Saturno Buttò: “Eretico/Ieratico” – Il tema “Eretico”
Dal campo dello “ieratico“, passiamo al concetto di “eretico“.
L'”eresia” di Saturno Buttò, starebbe nei temi dei suoi dipinti.
L’Arte Sacra ritrae scene di ogni tipo, spesso violente, ma il concetto di fondo che vuole esprimere è l’idea della Salvezza, che risiede in Dio.
Nelle opere di Buttò vengono invece messi in luce temi all’apparenza opposti, come la “tentazione“, il “peccato“, la “via della dannazione“.
Così, gli angeli del dipinto centrale della mostra, “Paradise Decadence – Three Angels“, sono figure alate intente a commettere “peccati carnali“, piuttosto che ad istruire la via della salvezza.
L’angelo (non alato) che va a trovare la Madonna in “L’Angelo e la Vergine“, sembra “indurre in tentazione“ la pia vergine.
La figura del dipinto “Roberta ES“, dalle sembianze demoniache, seppure porge un fiore, sembra voler attrarre a sé l’osservatore, portarlo verso la perdizione.
Ma non è al “peccato“ fine a se stesso che si dirige l’interesse di Buttò.
La sua “eresia“, semmai, sta nell’aver posto l’attenzione sul fascino di queste figure, sul loro “erotismo” e sulla loro “bellezza“.
– Saturno Buttò: “Eretico/Ieratico” – Il potere della “Bellezza”
Come l’artista stesso ha dichiarato a Barbara Codogno nel comunicato ufficiale della mostra, il suo tema principale è la “Bellezza“.
«Perché io dipingo la bellezza e nella bellezza non c’è violenza e nemmeno peccato. Mai. I miei dipinti veicolano amore. La mia è solo gioia di vivere. Amo la vita, una vita che ovviamente contempla anche la mutazione, l’evoluzione, l’elevazione dell’uomo».
Nella sua pittura, Buttò agisce «dando voce alle profonde contraddizioni dell’uomo, alle sue pulsioni, al suo erotismo, alla sua metamorfosi. Anche sessuale».
Allora ecco che Saturno Buttò “rientra“ dalla sua presunta “eresia“.
Perché se è vero che «la bellezza salverà il mondo», secondo l’abusata citazione di Dostoevsky, allora anche la pittura di Saturno Buttò fa la sua splendida parte per la profonda Salvezza dell’Uomo.
“Eretico/Ieratico” di Saturno Buttò
06-21/10/2018
Oratorio di Santa Marua Assunta
via Rossignano
30038 Spinea (Venezia)
Text by Domenico Fallacara | the PhotoPhore
Discover: www.saturnobutto.com